Abstract

Grazie alla popolarità sempre crescente di smartphone di ultima generazione e di app mobile sempre più interessanti ed utili per ogni aspetto della nostra vita quotidiana, la profilazione atta a monitorare le nostre azioni diventa sempre più importante (e redditizia) per le compagnie pubblicitarie, interessate a fornire contenuti sempre più ritagliati sulle nostre necessità.Recentemente, un ulteriore minaccia per la nostra privacy è rappresentata  dalla possibile  “intercettazione” delle nostre conversazioni, realizzata ad esempio attraverso il monitoring del microfono dei cellulari.  Varie fonti danno per concreta questa minaccia, i grandi dell’ecosistema IT negano. In questo lavoro di tesi, si tenterà di verificare, attraverso  uno studio sperimentale, se i sensori degli smartphone possono essere controllati, ed in che modo le nostre conversazioni monitorate e utilizzate per realizzare  quello che può essere definito come behavioral advertising avanzato.  

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